Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre 2016
Dal 2016, chi effettua erogazioni liberali in denaro destinate agli investimenti in favore di tutti gli istituti di istruzione, per la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e per il sostegno a interventi che migliorino l’occupabilità degli studenti, ha diritto ad credito d’imposta pari al 65% delle erogazioni effettuate in ciascuno anno (c.d. “school bonus”).
L’importo passa al 50% per le erogazioni effettuate nel 2018.
Chi può fruire del credito d’imposta
Possono utilizzare il credito d’imposta le persone fisiche soggette all’IRPEF, ma non solo.
Infatti, l’agevolazione interessa anche gli enti non commerciali e i soggetti titolari di reddito d’impresa (sia imprese individuali che società).
Chi può ricevere le erogazioni liberali
Le erogazioni liberali, confluite in un apposito Fondo ministeriale, vengono assegnate agli istituti del sistema nazionale di istruzione beneficiari delle erogazioni liberali per la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e per il sostegno a interventi che migliorino l’occupabilità degli studenti.
Sono definiti “istituti del sistema nazionale di istruzione” le istituzioni scolastiche statali e le istituzioni scolastiche paritarie private e degli enti locali.
Come vanno versate le somme
Per far sì che si possa fruire del credito d’imposta occorre versare le somme mediante bonifico (bancario o postale) utilizzando il seguente IBAN:
IT40H0100003245348013362600.
E’ importante indicare, nella causale del versamento, queste informazioni:
a) il codice fiscale delle istituzioni scolastiche beneficiarie;
b) il codice della finalità alla quale è vincolata ciascuna erogazione, scelto tra i seguenti:
i. C1: realizzazione di nuove strutture scolastiche;
ii. C2: manutenzione e potenziamento di strutture scolastiche esistenti;
iii. C3: sostegno a interventi che migliorino l’occupabilità degli studenti;
c) il codice fiscale delle persone fisiche o degli enti non commerciali o dei soggetti titolari di reddito d’impresa.
Attenzione
Nella compilazione occorre rispettare l’ordine così come sopra riportato.
Come calcolare il credito d’imposta
Il credito d’imposta è pari:
- al 65% delle erogazioni effettuate in ciascuno dei due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2015 (quindi, normalmente, anni 2016 e 2017);
- al 50% di quelle effettuate nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017.
Le spese sono ammesse al credito d’imposta nel limite dell’importo massimo di 100.000 euro per ciascun periodo d’imposta.
Adempimenti dichiarativi e utilizzo del credito d’imposta
Le regole da seguire variano a seconda di chi utilizza il bonus:
- le persone fisiche e gli enti che non esercitano attività commerciali fruiscono del credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi (in pratica, il credito d’imposta va in diminuazione delle imposte calcolate nel modello Unico o 730);
- per le imprese il credito d’imposta è utilizzabile a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di effettuazione delle erogazioni liberali, esclusivamente in compensazione mediante il modello F24.
Attenzione
In tutti i casi, il credito d’imposta:
-
va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel corso del quale sono effettuate le erogazioni liberali;
-
va ripartito in tre quote annuali di pari importo;
-
la quota annuale non utilizzata può essere riportata in avanti senza alcun limite temporale.